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SOUL COACH

Regia e drammaturgia | Nunzio Caponio  
In scena | Nunzio Caponio, Simonetta Checchia, Mateusz Szymanski  

Modular Electronic Soundscape | Piercarlo Bórmida  
Disegno luci | Loïc Hamelin  
Scenografie | Nunzio Caponio  
Costumi | U.M.B Collective  
Realizzazioni video | Roberto Putzu  
Foto di scena | Luca Sgualdini  
Produzione | Compagnia B

In "Soul Coach", Uno Molto Bravo (Nunzio Caponio), ispirandosi al Faust di Goethe, tenta di scoprire se la sua cliente (Simonetta Checchia) possieda un'anima da vendere in cambio di un'illusoria felicità, soluzione alla costante agonia di vivere. La ricerca fallisce quando emerge che il sistema cognitivo della cliente è gravemente distorto: lei non ha un ego di riferimento e sembra aver barattato la propria anima per un po' di affetto in tenera età. L'unica realtà tangibile rimasta è l'ombra che la cliente porta sempre con sé. Affrontando questa ombra, Uno Molto Bravo è costretto a confrontarsi con la propria vera realtà, poiché l'ombra non si piega ai suoi tentativi di manipolazione.

 

In tutto questo, il pubblico osserva e muta gli osservati in scena, che a loro volta osservano e interagiscono con gli osservatori, mutando conseguentemente le loro percezioni. Così, ogni performance diventa unica e mai uguale, riflettendo la continua trasformazione del nostro essere.

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