uno molto bravo

La ricerca drammaturgica si concentra sulla paura di essere e apre un dialogo con la moderna psicoanalisi e i complessi percorsi di crescita personale. Il riferimento letterario storico prende spunto dal "Faust" di J. W. Goethe per il suo principio universale, oggi più rilevante che mai, e ci riporta alle sottili meccanizzazioni sempre più mefistofeliche nel cuore della nostra modernità. La drammaturgia modulare mira a esaminare l'archetipo del Faust in ognuno di noi, attraverso una Mefistofelica "soul-coach" che suggerisce un disperato percorso a ritroso per il recupero di un'anima che, sebbene mai venduta, è stata irrimediabilmente persa. Tuttavia, la verità potrebbe essere tutt’altra e ancora una volta l’inganno.

note di regia 

La drammaturgia è modulare, così come i soundscape elettronici di Piercarlo Bórmida che accompagnano le messe in scena. Il pubblico, intrinsecamente anch'esso modulare e parte attiva del processo. Come ci suggerisce la fisica quantistica la qualità dell'atto di osservare può trasformare e plasmare la realtà stessa, portando delle esperienze mutevoli ad ogni rappresentazione.